Commenti

Torto e ragione

 

Il livello della discussione e di conseguenza della pratica politica è da tempo ben al di sotto dello zero. Non c’è spazio che riesca a sottrarsi, non c’è tempo che sia in grado di differenziarsi da questa legge non scritta, che sterilizza l’umanità riducendola a mero elemento di compatibilità sistemica. Così, in un macabro e al tempo stesso grottesco coincidere dei termini, assistiamo indifferenti tanto allo scempio, indotto e giustificato oltre ogni limite, della distruzione della striscia di Gaza, quanto all’invadenza virulenta, tollerata al punto da essersi fatta sistema, di striscia la notizia.

Se il macabro avvolge il diritto alla difesa di Israele declinato in sterminio per i civili segregati della striscia di Gaza, il grottesco incarta infiocchettandola la questione familiare del presidente italiano e del suo “spavaldo” ex compagno giornalista. Se il diritto internazionale è fatto a stracci insieme ai sentimenti basici dell’essere umano nella guerra senza fine tra Israele e Palestina, il diritto alla privacy viene calpestato senza risparmiare il minimo senso del pudore nella vicenda Meloni/Giambruno. Se la libertà assume valore ambivalente, dovendo ritenersi assoluta nel caso di Israele e condizionata (dall’assoluto incarnato da Israele) nel caso della Palestina, la telecrazia, che in Italia si è fatta partito politico oltre che mezzo di potere, finisce con il non risparmiare nessuno, trascinando qualunque vicenda e qualunque personaggio nel suo vorticoso e commerciale libero informare.

Certo, mettere sullo stesso piano il dramma della popolazione civile palestinese e le beghe interne di una qualsivoglia relazione privata, solo perché unite da un semplice termine che il vocabolario articola con variegato senso, risulta essere insopportabile, ma forse a ben pensarci a essere insopportabile è l’apatia con cui ormai siamo abituati a leggere il presente che in quanto tale è unione di passato e futuro. Proprio per non nascondersi dietro al dito mignolo dell’ipocrisia e uscire dall’indistinto che tutto parametra, non resta che evidenziare la sostanziale differenza che sottende e sovrasta le due opposte vicende. Se la popolazione di Gaza infatti è vittima sacrificale innocente e impotente dei rapporti di forza che regolano la “ragione e il torto” che governano il mondo, la “famiglia Meloni” è colpevole di una compartecipazione che tende a fare della vita privata vetrinizzazione pubblica, passando così dalla ragione (della irriducibile tutela dell’intimità) al torto (della consapevole pubblicizzazione dell’intimità stessa).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *