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Pogačar, il più pantaniano dei contemporanei

Simone Gobbi Sabini

L’attività fisica è origine di benessere, spesso nella società contemporanea, schiava come è dell’immagine, il benessere si fa coincidere con l’aspetto esteriore: il sudore non garantisce di per sé felicità, anche se la biochimica suggerisce altro, si è pienamente soddisfatti solo quando lo specchio, che risulta tiranno assoluto nel plastico edonismo delle palestre, rimanda l’immagine […]

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Il teatro in carcere per coltivare la speranza

Alessandra Moreschini

La campagna rigogliosa e la sera che arriva in una calda giornata di inizio luglio. Il brusio di centinaia di persone nell’attesa scomposta prima dello spettacolo. Il teatro è la casa di reclusione di Spoleto. Il carcere. L’occasione rara di entrare in un sistema chiuso, o meglio, blindato. Il sipario che si apre è un […]

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Lavoro sociale, la questione del contratto

Fabrizio Marcucci

Alle Comunali di giugno sono andati al voto circa 400 mila umbri per eleggere sindaci e consigli di sessanta municipi. Slogan, interviste, promesse, colpi bassi e varie amenità hanno tenuto banco per settimane. Nel comune capoluogo di regione ci si è pure soffermati con acribia su una foto col pugno chiuso e su una stella […]

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La partecipazione è una rivoluzione

Fabrizio Marcucci

«Abbiamo ricostruito un rapporto con i cittadini, abbiamo dato voce alle migliori energie della città». Le parole usate dalla candidata del centrodestra per il Comune di Perugia, Margherita Scoccia, durante il confronto con gli altri aspiranti sindaci organizzato dal Corriere dell’Umbria lunedì 13 maggio, mi hanno riportato a quelle che l’assessora all’Innovazione sociale del Comune […]

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Per non fermare il futuro occorre cambiare il presente

Simone Gobbi Sabini

In uno stato permanente di guerra latente e guerreggiata, dronica o di trincea, di incursione brutale o di vendetta spietata, riuscire a distinguere le differenze tra democrazie e autocrazie risulta impresa ardua. Non a caso nel grottesco paradossale che tende a investire il sistema mondo si può notare come nelle lande (reali e presunte, storiche […]

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CS Lebowski, gli ultimi rimasti

Simone Gobbi Sabini

L’epopea del Centro storico Lebowski, nata come squadra di calcio di proprietà dei propri tifosi, che si è allargata fino a diventare scuola calcio dopo l’occupazione di uno spazio destinato a parcheggio, punto di riferimento per un quartiere di Firenze e luogo che ha accolto Fatima sottraendola all’inferno dell’Afghanistan dei talebani e facendole segnare il […]

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Alla scoperta della libertà

Simone Gobbi Sabini

“Nelle fabbriche come macchine ci usò; nelle sue scuole la morale di chi comanda ci insegnò”, cosi Franco Fortini nella sua versione dell’Internazionale descrive quella neutralità, quella capacità esclusiva di essere al di sopra delle parti che il capitalismo avoca per sé, risultando, nell’eterno paragonarsi a sistemi alternativi, a suo assoluto giudizio, l’unica strada percorribile […]

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Sui commenti incivili che apparentemente non lo sono

Fabrizio Marcucci

La possibilità per lettori e lettrici di commentare in tempo reale gli articoli che vengono divulgati sui social media è stata una trasformazione che ha investito stampa e pubblico e che ha innescato una serie di conseguenze editoriali ma anche psicologiche e sociali studiate solo in parte. Di certo ha rappresentato un avvicinamento per molti […]

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Cortellesi e Loach contro la legge del più forte

Simone Gobbi Sabini

Quando la statistica evidenzia il macabro ritmo del metronomo delle morti innocenti, solitamente un’ondata di sdegno percorre le distratte e sempre in altro affaccendate coscienze dell’occidente civilizzato. Quando le vittime, oltre alla mancanza di colpe, hanno anche l’innocenza dell’età e l’asimmetria fisica delle forze, lo sdegno, seppur con le dovute eccezioni e le immancabili differenze, […]

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Isolare la bestia che è in noi

Fabrizio Marcucci

L’uccisione di una donna da parte di un uomo è lo sprofondo in cui culmina una scala che arriva da molto più in alto e inizia con gradini verso il basso impercettibili, perché accettati socialmente. Un falso piano verso l’abisso che scivola via via dal guardare con compiaciuto sospetto la vicina che vive da sola […]