Il parcheggio in piazza del mercato a Ponte San Giovanni
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I parcheggi di Ponte San Giovanni

 

Tra gli obiettivi del progetto Pinqua a Ponte San Giovanni, è previsto che la piazza del mercato venga trasformata, appunto, in una piazza anziché rimanere l’attuale immenso spiazzo anonimo in cui lasciare disordinatamente l’auto. Intorno a questa decisione sono stati suscitati allarmi e paventati chissà quali drammi per chi deve raggiungere e vivere il quartiere se dovesse venire meno la possibilità di poter parcheggiare i mezzi in quella piazza. È stata anche organizzata una petizione che ha raccolto centinaia di firme. Per questo mercoledì scorso, 7 febbraio, tra le 11,30 e le 12 di un normalissimo giorno feriale, abbiamo deciso di fare un esperimento: contare le auto parcheggiate in quello che adesso è lo spiazzo ingrigito che si può vedere nella foto e successivamente andare a vedere quanti posti auto erano contemporaneamente liberi in altri parcheggi del quartiere attualmente sottoutilizzati. Ne abbiamo ricavato la generale impressione che l’offerta di parcheggi sia più che sufficiente a sopperire anche a una eventuale chiusura totale della piazza. Ma andiamo con ordine.

Le auto parcheggiate erano 87, forse meno di quello che sembrano visivamente. Perché, complice l’ampiezza dell’area e l’assenza di fatto di segnaletica orizzontale che circoscriva i posti auto, lo spazio tra un mezzo e l’altro è spesso molto generoso. Quindi ci trovavamo in presenza di 87 potenziali “vittime” della futura chiusura della piazza attualmente a uso parcheggio, anche se va precisato che il progetto di riqualificazione prevede che i posti auto non scompariranno del tutto; ma per semplicità facciamo come se fosse quello lo scenario. Che fine farebbero quindi queste 87 auto quando il parcheggio sarà trasformato in piazza? E che fine farebbero le altre auto se quel parcheggio fosse ancora più affollato? (C’è chi dice che potrebbe arrivare a contenere 200 auto, ndr). Bene, nello stesso momento in cui è stata scattata la foto a corredo di questo articolo abbiamo verificato la seguente situazione: parcheggio pubblico di piazza Valigi: 31 posti liberi; parcheggio del palazzetto dello sport (oggi inagibile per quasi metà capienza a causa della presenza di un cantiere): 40 posti liberi a cui se ne aggiungeranno altri 65 una volta che il cantiere sarà chiuso; parcheggio di via Grieco: 27 posti liberi; parcheggio della piscina: 33 posti liberi; parcheggio del centro commerciale Apogeo, privato ad uso pubblico: saturo il piano rialzato, 23 posti liberi a piano strada e 65 posti liberi nel piano interrato; parcheggio della stazione: 37 posti liberi nel piano interrato e 5 posti liberi nel piano strada.

Dall’esperimento – che poi non è un esperimento ma una constatazione – è risultato quindi un totale di 261 posti auto liberi nel raggio di 300 metri (trecento metri) da piazza del mercato a fronte delle 87 auto che vi erano parcheggiate nello stesso momento. Ciò significa che se quella fosse già la piazza prevista dal Pinqua dove poter passeggiare, giocare con i figli, sedersi su una panchina eccetera, e quegli 87 mezzi fossero stati costretti a riversarsi in quel momento nelle aree contigue, sarebbero comunque rimasti 174 parcheggi disponibili nell’area. E questo senza considerare gli innumerevoli altri posti auto sparsi qua e là o lungo le strade o ai piedi dei grandi palazzi.

È evidente insomma che gli allarmismi suscitati dalla notizia della riqualificazione della zona e della trasformazione in piazza dell’attuale parcheggio del mercato sono niente più che una falsa notizia, che è quello che succede spesso quando si mettono in moto i pasdaran dell’autocentrismo. E del resto, al di là del nostro conteggio di mercoledì, c’è un esperimento in vigore da anni che dà ampia dimostrazione di tutto ciò: il giovedì mattina a Ponte San Giovanni in quella piazza c’è il mercato e non si può parcheggiare. Eppure nessuno si è mai lamentato, il quartiere non è morto, e anzi forse è ancora più vivo quando c’è il mercato, e tutti hanno sempre trovato il luogo in cui poter parcheggiare.

Ecco, un impegno che si può chiedere alla politica è quello di “mettere a sistema” questi parcheggi, che essendo tra l’altro dislocati in vari punti del quartiere ma tutti più o meno vicini al suo centro, possono fornire risposte comode a tutte le provenienze. Andrebbero innanzitutto sistemati e riqualificati soprattutto quelli interrati della stazione e dell’Apogeo (col contributo del privato) che oggi sono fatiscenti se non peggio, e poi ben indicati da qualunque direzione si arrivi, possibilmente numerati, cosicché si sappia dove ci si deve dirigere con precisione e senza perdite di tempo. Perché anche chiudendo la piazza e restituendola a un uso umano, Ponte San Giovanni ha una infinita disponibilità di parcheggi. E una città decente passa anche dalla restituzione intelligente di spazio pubblico.

 

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