Lavori a Fontivegge
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I lavori eterni a Fontivegge

 

Nemmeno Umbria Jazz nell’edizione del “giubileo” è riuscita a far chiudere i lavori di sistemazione di piazza Vittorio Veneto su cui si affaccia la stazione ferroviaria di Fontivegge e, contestualmente, dei due grandi spazi aperti sui lati est e ovest del grande edificio inaugurato il 19 dicembre 1866 insieme a tutta la linea. Nessuna accelerazione dei lavori per il recupero dello scalo merci e di una palazzina ceduta al Comune di Perugia da Rete ferroviaria italiana. Un intervento da quasi 2 milioni di euro ampiamente in ritardo in raffronto alla tempestività con cui le città italiane hanno risposto all’esigenza di migliorare l’accoglienza di chi sceglie il treno per raggiungerle. «L’area rappresenta la principale porta di accesso alla città», dichiara l’assessore comunale all’Urbanistica, Margherita Scoccia.

Il piazzale antistante la stazione di Fontivegge durante i lavori
Il piazzale di ingresso alla stazione di Fontivegge

Eppure per diversi mesi l’organizzazione del cantiere non ha tenuto in nessun conto dei disagi affrontati dai circa 3 milioni di persone che la utilizzano ogni anno, arrivando o partendo (in treno o bus), quasi sempre con bagaglio consistente al seguito: reticolati e transenne collocati senza alcun pensiero di facilitazione per districarsi nel labirinto; assenza di segnaletica utile a individuare il percorso da affrontare; barriere piccole e grandi, scalini e avvallamenti di ogni tipo.

Lavori alla stazione di Fontivegge
Lo stato della viabilità pedonale

Niente garbo, nessun decoro

Una sarabanda iniziata nell’agosto del 2022 e attenuatasi nella tarda primavera del 2023; un periodo sufficiente a far scattare l’interrogativo: ma Perugia ci tiene ad accogliere con garbo (e decoro) coloro che entrano da Fontivegge? È forse questo l’aspetto che merita la riflessione attenta perché sintomatico di quanto scarsa sia la considerazione che questa città, dalla se/dicente vocazione internazionale, dedica al turismo che ricorre al trasporto pubblico per visitare il Bel Paese. Una città dalla mobilità intossicata dall’uso del mezzo privato. È una vera e propria tossicodipendenza a cui non si vuol mettere argine per motivi che cominciano a essere oscuri anche in considerazione dell’enorme quantità di fondi europei a disposizione delle città che s’impegnano a potenziare il trasporto pubblico locale e tutte le interconnessioni possibili tanto con i sistemi interurbani che con l’approccio alla città. Conferma che arriva sia dal cartello fotografato in loco sia dal comunicato ufficiale del 21 aprile 2022 che annunciava la partenza dei lavori (consegnati il 9 febbraio precedente): in quel comunicato vengono spiegati i dettagli di tutta l’operazione, finanziata grazie all’Agenda Urbana e al Bando periferie la cui attivazione risale, rispettivamente, al 2015 e al 2016. Fondi in arrivo dall’Unione europea e dallo Stato italiano che hanno dovuto attendere quasi 7 anni per venire utilizzati: un tempo che fa emergere l’affanno con cui si muove l’apparato tecno-burocratico comunale.

Cartello dei lavori per la stazione Fontivegge
Le date riportate nel cartello dei lavori testimoniano il grande ritardo e l’affanno dell’amministrazione

Un’area “disordinata”

Sette anni durante i quali l’area è andata ulteriormente degenerando: i vari vettori (bus, taxi, treno, minimetrò) che, tuttavia, oggi risultano «disordinati», dichiara l’assessore ai lavori pubblici, Otello Numerini che non è riuscito a pensare, nel frattempo, nessun intervento di ricucitura, seppur parziale, che attenuasse il disordine, anche lui in messianica attesa del mega-intervento in corso?

Lavori alla stazione di Fontivegge
Il tunnel “infinito”

Un affanno che si trascolora in pressappochismo quando si tratta di tenere al guinzaglio le imprese affidatarie dei lavori, non solo per i tempi ma anche per l’organizzazione del cantiere in uno spazio pubblico molto frequentato. Qui alcune considerazioni sono indispensabili: sono almeno 4 e distinguibili nell’organizzazione dei lavori gli interventi progettati: metropark, terminale bus, palazzina degli artisti e piazzale antistante la stazione; nessuna differenziazione organizzativa è stata pensata per tutelare almeno il fronte stazione (quindi piazzale Vittorio Veneto) che, per alcuni mesi e in certi orari, ha richiamato un piazzale di partenza dei taxi-brousse che collegano tutte le città africane, piccole o grandi che siano. Parte delle immagini che riportiamo sono state catturate diversi mesi fa in pieno caos organizzativo, dovuto anche ai lavori a singhiozzo, quelli che hanno fatto scattare tre proroghe nella tempistica con lo scavalcamento del 6 novembre 2022, giorno fissato per il completamento dei lavori. A proposito di “dilettanti allo sbaraglio” la dice lunga il cartello con l’identità tecnica e burocratica dell’intervento: la data di consegna del cantiere si limita a indicare l’anno, il completamento è indicato dopo 270 giorni.

Lavori a Fontivegge, la tabbella con il cronoprogramma
Il cartello “pressapochista”

«Si è sempre fatto così»

E non si ricorra alla solita alzata di spalle dell’insopportabile si è sempre fatto così: la segnaletica di rilevanza pubblica non può permettersi di certificare così palesemente che nei cantieri non c’è legge o regolamento che tenga, a cominciare dai cartelli. Ma vogliamo riflettere anche su quei foglietti volanti con la «notifica preliminare»?

Qui non si tratta solo di approssimazione ma di braccino corto, di taccagneria. In qualsiasi città che tenga a darsi un po’ di belletto sarebbero comparsi grandi tabelloni esplicativi del progetto e del rendering che ne sarebbe scaturito. Qui niente di tutto questo: dei banali totem affogati da transenne, passerelle e intelaiature.

I totem esplicativi dei lavori alla stazione Fontivegge di Perugia
I “totem” esplicativi

L’idea di creare una pagina web, magari nel sito del Comune, con l’avanzamento dei lavori nemmeno a sognarsela. L’unica “traccia”, risalente al 31 ottobre 2020, è a questo link;basta uno sguardo per capire come si pensa di fare amministrazione trasparente.

Manca la mappa dei servizi a rete

Sarebbe stato oltremodo qualificante raccontare l’avanzamento dei lavori e i problemi che sono emersi in corso d’opera. Per esempio la necessità di «individuare il percorso delle condotte fognarie (in esercizio e dismesse) e le dorsali della rete dell’acquedotto che alimenta Madonna Alta», scrive Alessandro Antonini (Corriere dell’Umbria, 10 maggio 2023). Una modalità di operare che manifesta, ancora una volta, l’inadeguatezza dell’organizzazione comunale (la mancanza di mappe attendibili delle condotte fognarie o degli acquedotti la dice lunga), inadeguatezza ingigantita dalla totale disattenzione per i disagi provocati alla cittadinanza.

Nessuna mappa delle condotte fognarie e dell’acquedotto

Risultato finale: una pessima impressione offerta dalla città e dai suoi apparati pubblici per chi visita Perugia. E se qualcuno si facesse venire in mente una class action? Da qui può risultare utile uno sguardo al comunicato in cui veniva annunciata la partenza dei lavori: attenzione alla data 21 aprile, 72 giorni dopo la consegna dei lavori. Alla quinta riga del comunicato si legge: «Tra circa due mesi, via alle opere riguardanti la completa riconversione del bus terminal di fronte alla stazione Minimetrò», ovvero alla fine di giugno. E ancora «cui seguiranno quelli per la ripavimentazione e rifunzionalizzazione di tutta l’area antistante la stazione ferroviaria», vale a dire agosto, come testimonia il cartello fotografato. Interessante l’epilogo della frase: «Con fine lavori entro un anno», vale a dire agosto 2023. Da 270 giorni si passa così a 570. Cifre utili da mettere in fila, magari moltiplicandole per i 3 milioni di persone che nello stesso periodo hanno avuto la ventura di utilizzare la stazione di Fontivegge.

In copertina, l’area interessata dai lavori nella quale transitano circa 3 milioni di persone l’anno

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