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L’assessore Melasecche, noi e voi

 

Quattro mesi fa Cronache Umbre ha pubblicato un articolo sul cosidetto Nodino di Perugia che riportiamo a questo link. L’articolo conteneva tre domande all’assessore regionale ai Lavori pubblici, Enrico Melasecche, che chiedevano conto di quelle che secondo noi sono contraddizioni in cui l’assessore stesso inciampa quando fa riferimento a quell’opera, di cui è strenuo sostenitore. Mercoledì scorso, 16 giugno, l’assessore ha risposto con un commento a un nostro post sulla nostra pagina facebook, che riportiamo in questa schermata.

Poiché non si tratta di una querelle tra noi e l’assessore, e la questione è eminentemente pubblica, ancorché le nostre pagine social siano visibili da chiunque, pensiamo sia opportuno replicare pubblicamente all’assessore con un articolo vero e proprio; anche perché riteniamo che il dibattito pubblico – ancorché ridotto a simulacro in questa regione – sia ingrediente fondamentale di una democrazia.

L’assessore, ed è capitato con altre persone contrarie a quello che scriviamo, ci accusa di non «metterci la faccia» perché l’articolo è firmato con uno pseudonimo. E così evita di rispondere alle tre domande che avevamo posto sollevando peraltro fantasmi che ci pare evidente abbiano l’obiettivo di delegittimare chi è portatore di idee contrarie. Puntando sulla (mancata) identità dello/a scrivente, si tenta di screditare tout court un intero articolo e le idee che vi sono riportate, e soprattutto ci si mette al riparo dall’entrare nel merito delle questioni. È una personalizzazione che aggira l’ostacolo dell’argomentazione.

Peraltro, l’argomento dell’anonimato, oltre che strumentale, è destituito di fondamento. Cronache Umbre, come si evince con estrema facilità scorrendo la home page del nostro sito, è una testata regolarmente registrata, con un editore e un direttore responsabile, che è la persona che oltre a firmare questo articolo risponde di quello che viene pubblicato, e con una redazione che discute al suo interno prima di qualsiasi pubblicazione. Sul Nodo e sul Nodino di Perugia abbiamo una posizione solare e nessun interesse privato da difendere, come fa comodo evocare. La posizione l’abbiamo presa pubblicando diversi articoli, circostanziati e ricchi di dati. Tentare di rintuzzare le argomentazioni contrarie alimentando sospetti oscuri è l’esatto contrario del nostro modo di intendere il dibattito pubblico, che per essere tale e per essere motore di democrazia, dev’essere trasparente.

Sperando di avere fatto chiarezza su cose che peraltro erano già chiarissime, attenderemmo ora che l’assessore rispondesse nel merito delle questioni poste da noi e dalle centinaia di persone che ritengono le eventuali realizzazioni del Nodo e Nodino di Perugia inutili e dannose. In democrazia, oltre che votare, ci si confronta. E si confligge, anche. In maniera trasparente. Su dati di fatto, se possibile. È quello che cerchiamo di fare. Senza evocare complotti, sospetti e interessi che servono solo a inquinarlo, il dibattito.

Foto dal profilo Flickr di Elena Giglia

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