Un pianeta connesso
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Internet fragile per 300 mila in Umbria. E la rete oggi è “diritto allo studio”

 

Le circolari vengono pubblicate nelle bacheche dei siti internet delle scuole in questi giorni, poi veicolate via whatsapp nelle chat dei genitori e dei ragazzi. Sono firmate dai presidi, che chiedono a chi non riesce ad accedere alla rete con una connessione di velocità adeguata per partecipare alle lezioni on line di farlo presente. E già questa rischia di essere una beffa per molti. Perché per leggere un sito internet o partecipare a una chat di whatsapp occorre essere connessi alla rete. E se la connessione non ce l’hai, sei tagliato fuori dalla comunicazione. Sei nessuno: non vedi la domanda che ti fanno i presidi e quindi non rispondi. Per non parlare delle lezioni on line, o delle videoconferenze in tempi di smartworking. Peraltro, alla scuola e al modo in cui ha fatto fronte alla chiusura forzata dal 5 marzo in poi va dedicata una riflessione a cominciare dalla fascinazione sottesa ai racconti sulle “classi virtuali” che gli strumenti informatici permetterebbero di ricomporre: la scuola – questo va detto in modo chiaro – si fa in presenza, la virtualità può essere solo di supporto. L’emergenza dell’epidemia ha prodotto una vera e propria frustata su tutto il mondo dell’istruzione  scolastica: sicuramente salutare per le pigrizie e le reticenze ancora presenti nell’area docenti. C’è da sperare che le ricadute si sentano anche sul mostro burocratico che governa il sistema di reclutamento del personale. Più cautela e attenzione sono necessarie per le trasformazioni che questo passaggio indurrà nella funzione pedagogica: da qui l’esortazione ad «allargare lo sguardo per una resilienza creativa» elaborata dal Movimento di cooperazione educativa. Un documento che merita il tempo necessario alla lettura completa. Un’iniziativa spiegata da Anna D’Auria, segretaria e responsabile nazionale del Movimento, in un intervento per Fahrenehit, la trasmissione di RaiRadio3, lo scorso 2 aprile (qui il podcast completo, l’intervento di D’Auria è dal minuto 1:10:00 al 1:18:00)

Diritti negati

Dalla struttura del problema ai problemi delle infrastrutture: per come viene servito l’insieme dell’Umbria dai collegamenti internet si può dire che il diritto allo studio in questa fase di emergenza rischia di essere ancora più fragile in una sessantina di comuni (su 92). Perché per ricevere e inviare attraverso la rete video e audio in tempo reale occorre un determinato standard. Senza entrare in tecnicismi, la connessione è come un tubo attraverso cui far passare l’acqua; più è largo il tubo, maggiore è l’acqua che riesce a essere trasmessa e viceversa. Se la connessione a tua disposizione non ha una capacità di trasporto adeguata (cioè se il tubo è troppo stretto) tu né senti né vedi chi sta dall’altra parte dello schermo. Sarebbe già grave di suo, in un mondo in cui ormai anche con gli oggetti di uso comune si dialoga attraverso la rete: si abbassano le tapparelle, si regola la temperatura di casa, si decide cosa ascoltare e a quale volume e tantissime altre cose. In questo caso diventa una cosa un po’ più grave: oggi, ai tempi del coronavirus che ha fatto chiudere le scuole, a chi non dispone di una connessione adeguata è negato il diritto allo studio. E a chi si trova in una zona non adeguatamente coperta dalla rete è inibito di lavorare a distanza, via web, il tanto citato smartworking. La conseguenza è che se ti capita una cosa del genere, o perdi tutte le ferie, o tutti i giorni sei costretto a uscire di casa per raggiungere il posto di lavoro col rischio di contagiarti col virus. Nel peggiore dei casi il datore di lavoro può decidere di metterti in cassa integrazione perché senza connessione non puoi lavorare, quindi non servi.

Non è un problema da poco, insomma. Che la rete fosse da considerare un bene comune l’hanno cominciato a sostenere in tempi non sospetti diversi movimenti con due obiettivi: quello di garantire libero accesso al web, che significa anche libero accesso alla conoscenza, e quello di sottrarre al profitto questo aspetto della vita. Se un bene è essenziale, è la base del ragionamento, occorre garantirlo a tutte e a tutti, non sottoporlo alla condizione di ricavarci sopra un profitto da parte di qualcuno, cosa che taglierebbe fuori chi il pagamento di quel profitto – cioè i relativi canoni di pagamento – non se lo può permettere. Chiaro, no?

Il privato, il pubblico e i beni comuni

È per questo che il governo si è fatto carico fin dal 2015 di far arrivare l’infrastruttura necessaria per la connessione a internet dove i privati non l’avrebbero mai portata. Cioè in quelle “aree bianche”, così vengono chiamate, in cui i profitti sarebbero stati così bassi da disincentivare a investire per portarci l’infrastruttura che consente di accedere a internet. Cosa che in una regione come l’Umbria, dove la densità abitativa è tra le più basse d’Italia, capita in 78 dei 92 comuni della regione. Settantotto su novantadue. Posti in cui vivono troppo poche persone, e quindi ci sarebbero stati troppo pochi contratti da far firmare, un numero che non avrebbe mai garantito la remunerazione degli investimenti. Il tanto vituperato pubblico invece, queste cose le può fare, garantendo così l’esercizio di un diritto che non è esagerato definire fondamentale, oggi, anche a chi non vive in zone profittevoli per i giganti privati. È così che è nato quel “Piano strategico per la banda ultralarga” che costa alle casse pubbliche 3 miliardi: 1,6 a carico dello Stato, i restanti sulle spalle delle Regioni). Ma che, questo è il punto, rimane ancora per gran parte incompiuto.

L’ultima riunione che s’è fatta in Umbria per fare il punto della situazione è peraltro caduta in una data cruciale: era il 3 marzo scorso, il giorno prima che il presidente del Consiglio chiudesse tutte le scuole d’Italia. Al tavolo, quel giorno, si erano seduti l’assessore regionale all’Innovazione digitale e i rappresentanti di Infratel Italia – la società del ministero dello Sviluppo economico che sovrintende al Piano – e di Open Fiber, la società in cui partecipano al 50 per cento Enel e Cassa depositi e prestiti, cui sono demandati i lavori sul campo. È da quella riunione che sono riemersi ritardi di cui su Cronache umbre abbiamo già parlato. Già, perché i lavori si sarebbero dovuti concludere entro quest’anno, così almeno annunciava il presidente della Regione, Fabio Paparelli appena nel luglio 2019. Invece i cantieri sono al momento aperti in 75 dei 78 Comuni oggetto dei lavori. E in alcuni centri, come si evince dalla tabella che trovate alla fine di questo articolo e che è stata redatta con i dati del ministero dello Sviluppo economico sullo stato dei lavori, si partirà coi cantieri nel 2022. In meno di dieci mesi, dalle dichiarazioni di Paparelli a oggi, si sono accumulati due anni di ritardo.

Gli esclusi

Sono circa trenta i comuni dell’Umbria in cui la connessione veloce è a disposizione della totalità, o quasi, dei cittadini. Nei restanti sessanta centri della regione i lavori sono in corso o partiranno nei prossimi anni, per un totale di 300 mila i cittadini tagliati fuori. Gli operatori privati, ai quali piace vincere facile, hanno coperto gran parte dei due capoluoghi e dei centri maggiori*, dove è maggiore la densità abitativa e dove i contratti da fare sono migliaia. Nei piccoli centri, come avvenne sessanta-settant’anni fa con la rete elettrica, tocca al pubblico fare il “lavoro sporco” che poi sarà messo sotto forma di infrastrutture a disposizione degli stessi operatori privati cui sarà garantito di gestire il servizio. Solo che il combinato disposto tra i ritardi e l’avvento del coronavirus ha fatto precipitare la situazione, e oggi l’Umbria appare come un tappeto leopardato in cui diverse, troppe zone non sono raggiunte da un servizio diventato essenziale e da dove quindi non si può assistere a lezioni on line né partecipare a riunioni di lavoro in remoto. Per non parlare poi del fatto che quest’anno anche l’esame di stato potrebbe essere sostenuto on line. Si tratta della dimostrazione più solare di come alla rete occorra guardare come a un bene comune. Alcuni movimenti progressisti lo sostengono da anni. Oggi quell’idea ne ha fatta di strada, se anche l’attuale presidente del Consiglio, propone di inserire il diritto alla connessione in Costituzione. Un passo avanti. Intanto però la Regione dovrebbe riaggiornare in fretta la riunione con i suoi partner per accelerare i tempi: il 3 marzo, data dell’ultimo incontro, è trascorso da appena poco più di un mese, ma il coronavirus schiaccia quella data a un’era geologica fa. Internet dev’essere un bene comune da garantire a tutte e a tutti. Se un mese fa questo poteva ancora essere derubricato a slogan di pochi visionari, la realtà drammatica di oggi aiuta a capire come si tratti invece di una necessità impellente.

   COPERTURA BANDA LARGA E ULTRA-LARGA NEI 92 COMUNI DELL’UMBRIA

SITUAZIONE AL 2019

LAVORI PUBBLICI PREVISTI

Comune Immobili connessi Nga* – stato dei lavori Tipo di investimento Immobili connessi Nga-Vhcn** – stato dei lavori Tipo di investimento
Acquasparta 100% in esecuzione*** pubblico 75,9% in esecuzione pubblico
Allerona 100% terminati pubblico 85,3% terminato pubblico
Alviano 100% in attesa di collaudo**** pubblico 73,4% in attesa di collaudo pubblico
Amelia 64,3% terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 99,9% per Nga e del 24,3% Nga-Vhcn
Arrone 100% in esecuzione pubblico 91,1% in esecuzione pubblico
Assisi 70% terminati privato 20,1% privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 100% per Nga e del 43,2% Nga-Vhcn
Attigliano 100% terminati pubblico 90,6% pubblico
Avigliano Lavori avviati per la copertura del 100% in Nga e 73,1% in Nga-Vhcn entro il 2020
Baschi 99,5% in esecuzione pubblico 73,7% in esecuzione pubblico
Bastia 97,5% terminati privato 18,1% terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 100% per Nga e del 19% Nga-Vhcn
Bettona 100% in esecuzione pubblico 55,7% pubblico
Bevagna 100% in esecuzione pubblico 69,4% in esecuzione pubblico
Calvi dell’Umbria Lavori avviati per la copertura del 100% per Nga e del 67,1% per Nga-Vhcn entro il 2020
Campello sul Clitunno 100% in esecuzione pubblico 85,2% in esecuzione pubblico
Cannara Lavori avviati per la copertura del 100% per Nga e del 72,4% per Nga-Vhcn entro il 2020
Cascia 100% in esecuzione pubblico 95% in esecuzione pubblico
Castel Giorgio 100% terminati pubblico 81% terminati pubblico
Castel Ritaldi Lavori avviati per la copertura del 100% per Nga e dell’83,4% per Nga-Vhcn entro il 2020
Castel Viscardo 100% terminati pubblico 82,4% terminati pubblico
Castiglione del Lago 67% terminati  privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 99,9% per Nga e del 23,6% per Nga-Vhcn
Cerreto di Spoleto 100% in esecuzione pubblico 80,3% in esecuzione pubblico
Citerna 100% in esecuzione pubblico 79,7% in esecuzione pubblico
Città della Pieve 68% terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 99,9% per Nga e del 25,1% per Nga-Vhcn
Città di Castello 86,8% terminati privato 26,5% privato Lavori avviati per la copertura entro il 2020 del 100% per Nga e del 34,2% per Nga-Vhcn
Collazzone 100% in esecuzione pubblico 66,7% – in esecuzione pubblico
Corciano 82,2% terminati privato 19,6% terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 100% per Nga e del 35,8% per Nga-Vhcn
Costacciaro 100% in esecuzione pubblico 83% in esecuzione pubblico
Deruta 66,2% terminati privato 1,9% terminati privati Lavori avviati per la copertura entro il 2020 del 99,9% per Nga e del 34,5% per Nga-Vhcn
Fabro 100% terminati 87,5 pubblico 12,5 privato 78,1% pubblico
Ferentillo 100% in esecuzione pubblico 86,1% in esecuzione pubblico
Ficulle 100% in esecuzione 80%pubblico 20% privato 60,4% in esecuzione pubblico
Foligno 90,9% terminati privato 48,5% terminati privato Lavori avviati per la copertura entro il 2020 del 99,9% per Nga e del 57,8% per Nga-Vhcn entro il 2021
Fossato di Vico Lavori avviati per la copertura entro il 2020 del 100% per Nga e del 93% per Nga-Vhcn
Fratta Todina 100% in esecuzione pubblico 60,7% in esecuzione pubblico
Giano dell’Umbria Lavori avviati per la copertura entro il 2020 del 100% per Nga e del 77,2% per Nga-Vhcn
Giove 100% terminati pubblico 68,5% terminati pubblico
Gualdo Cattaneo 100% in esecuzione pubblico 68,7% in esecuzione pubblico
Gualdo Tadino 90,5% terminati privato 16,6% terminati privato Lavori avviati per la copertura entro il 2020 del 100% per Nga e del 23,5% per Nga-Vhcn
Guardea 100% in esecuzione pubblico 82,1% in esecuzione pubblico
Gubbio 63% terminati privato 30,9% terminati privato Lavori avviati per la copertura entro il 2020 del 99,8% per Nga e del 54,2% per Nga-Vhcn
Lisciano Niccone 100% in esecuzione pubblico 48,6% in esecuzione pubblico
Lugnano in Teverina 100% terminati pubblico 70,2% terminati pubblico
Magione 70,9% terminati privato 3,2% terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 100% per Nga e del 26,8% per Nga-Vhcn
Marsciano 68,7% terminati privato 14,1%  terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 100% per Nga e del 38% per Nga-Vhcn
Massa Martana 100% in esecuzione pubblico 54,3% in esecuzione pubblico
M. Castello di Vibio 100% in esecuzione pubblico 52,8% in esecuzione pubblico
M. S. Maria Tiberina 100% in esecuzione pubblico 47,9% in esecuzione pubblico
Montecastrilli 100% in esecuzione pubblico 74,5% in esecuzione pubblico
Montecchio 100% in esecuzione pubblico 77,1% in esecuzione pubblico
Montefalco 100% in esecuzione pubblico 65.5% in esecuzione pubblico
Montefranco 100% in esecuzione pubblico 88,9% in esecuzione pubblico
Montegabbione 100% terminati in attesa di collaudo pubblico 74,2% terminati in attesa di collaudo pubblico
Monteleone d’Orvieto 26,8% terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 100% per Nga e del 56,5% per Nga-Vhcn
Monteleone di Spoleto 100% in esecuzione pubblico 84,6% in esecuzione pubblico
Montone 100% in esecuzione pubblico 55,2% in esecuzione pubblico
Narni 74,1% terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 100% per Nga e del 19,6% per Nga-Vhcn
Nocera Umbra 100% in esecuzione pubblico 74,2% in esecuzione pubblico
Norcia 100% in esecuzione pubblico 89,9% in esecuzione pubblico
Orvieto 65,5% terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 100% per Nga e del 25,8% per Nga-Vhcn
Otricoli 100% in esecuzione pubblico 80,2% in esecuzione pubblico
Paciano 10,8% terminati privato Lavori avviati per la copertura entro il 2020 del 100% per Nga e del 63,5% per Nga-Vhcn
Panicale 100% in esecuzione pubblico 81,9% in esecuzione pubblico
Parrano 100% terminati 97,5% pubblico

2,5% privato

58,3% terminati pubblico
Passignano sul Trasimeno 100% in esecuzione pubblico 89,5% in esecuzione pubblico
Penna in Teverina 100% terminati pubblico 84% terminati pubblico
Perugia 87,2% terminati privato 71,8% terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2021 con obiettivi di copertura del 99,9% per Nga e del 83,3% per Nga-Vhcn
Piegaro 99,9% in esecuzione pubblico 70,1% pubblico
Pietralunga 100% in esecuzione pubblico 58,1% in esecuzione pubblico
Poggiodomo 100% in esecuzione pubblico 100% in esecuzione pubblico
Polino 100% in esecuzione pubblico 63,5% pubblico
Porano 100% in esecuzione 90% pubblico

10% privato

76,7% in esecuzione pubblico
Preci 100% in esecuzione pubblico 88,1% in esecuzione pubblico
San Gemini 100% in esecuzione pubblico 82,2% in esecuzione pubblico
San Giustino 100% in esecuzione pubblico 91,5% pubblico
San Venanzo 100% in esecuzione pubblico 67,1% pubblico
Sant’Anatolia di Narco 100% in esecuzione pubblico 91,9% pubblico
Scheggia e Pascelupo 100% in esecuzione pubblico 88,3% in esecuzione pubblico
Scheggino 100% in esecuzione pubblico 95,4% in esecuzione pubblico
Sellano 100% in esecuzione pubblico 82% in esecuzione pubblico Lavori avviati per la copertura entro il 2020 del 100% per Nga e del 95,8% per Nga-Vhcn
Spello 72,1% terminati privato 23,9% terminato privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 100% per Nga e del 33,3% per Nga-Vhcn
Spoleto 92,9% terminati privato 21% terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: primo semestre 2020 con obiettivi di copertura del 100% per Nga e del 62,6% per Nga-Vhcn
Stroncone 100% in esecuzione pubblico 89,3% in esecuzione pubblico privato
Terni 94% terminati privato 45% terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: secondo semestre 2020 con obiettivi di copertura del 100% per Nga e del 68,3% per Nga-Vhcn
Todi 65,5% terminati privato 20,5% terminati privato Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 100% per Nga e del 42,3% per Nga-Vhcn
Torgiano 100% in esecuzione pubblico 86,9% in esecuzione pubblico
Trevi 100% in esecuzione 75% pubblico 25% privato 51,3% in esecuzione 26,3% pubblico 25% privato
Tuoro sul Trasimeno 1,7% terminati privato Lavori avviati per la copertura entro il 2020 del 99,9% per Nga e del 79,5% per Nga-Vhcn
Umbertide 84,7% terminati privato 35,8% terminati Data pianificata per l’avvio dell’intervento: 2022 con obiettivi di copertura del 99,9% per Nga e del 47% per Nga-Vhcn
Valfabbrica 100% in esecuzione pubblico 67,6% in esecuzione pubblico
Vallo di Nera 100% in esecuzione pubblico 95,6% pubblico pubblico
Valtopina 100% in esecuzione pubblico 60,7% pubblico pubblico

Fonte: Ministero dello Sviluppo economico (dati aggiornati al 3 marzo 2020)

LEGENDA

*connessione a 30 Mbit/secondo

**connessione a 100 Mbit/secondo

***uno degli stadi compresi da un’unica espressione:  atti autorizzativi da parte dei comuni,  progettazioni, progettazioni esecutive, attivazione dei cantieri. Lo stadio di avanzamento dei lavori (sempre che siano partiti) varia da comune a comune

****Le opere sono completate ma i collegamenti non ancora attivati

Foto di Gerd Altmann da www.pixabay.com

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