Da oggi la storia si ripete sempre tre volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa, la terza come trance. Il discorso inaugurale di Trump appena pronunciato non è semplicemente un evento politico o il trionfo di una particolare ideologia: è la manifestazione di un nuovo regime di realtà, dove il potere opera attraverso la manipolazione diretta degli stati di coscienza collettivi.
Per comprendere la vera portata di questo momento dobbiamo analizzare i meccanismi del discorso attraverso cui la percezione stessa della realtà è stata alterata e rimodellata. Perché lo speech di insediamento di Donald Trump del 20 gennaio 2025 rappresenta l’inaugurazione formale di un nuovo regime di coscienza, che è al contempo una restaurazione dello status quo, del common sense, dell’America come erede finale e perfetto della stupida predatorietà del Sapiens, e l’instaurazione di un nuovo regno percettivo.
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